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Come realizzare la tua carta vini senza essere un grande esperto

Ti aiutiamo a creare da zero o a modificare la tua carta dei vini aumentando la vendita e la soddisfazione dei tuoi clienti in poco tempo, senza ricorrere a consulenti esterni o rappresentanti anche se non ti ritieni un esperto del settore. Nessun altro può creare una carta dei vini, che garantisce marginalità ed alta rotazione dei vini, senza immobilizzazioni di capitale.

Cosa offriamo?

Competenza - Ricerca - Professionalità

Competenza

- Non sarai solo, ti affiancheremo e seguiremo passo dopo passo.

Il nostro lavoro non si limita solo a scrivere una lista di vini, da stampare ed avere in bella vista nel tuo locale. Oltre ad un’attenta selezione di etichette, perfettamente adattate al tuo menù e alla tua tipologia di attività, offriamo un continuo supporto a tutto lo staff per agevolarvi nel proporre e nel vendere le nostre etichette.

Ricerca

-No a prodotti commerciali che seguono la moda del momento.

Questo è il nostro lavoro!
Una continua ricerca di “Grandi vini di Piccoli produttori”.
Piccoli dalla produzione molto limitata e molto spesso in prenotazione; vere e proprie chicche enologiche evitando, volutamente, le solite, classiche, banalità commerciali ormai note a tutti.

Professionalità

- No a carte vini omologate.

Vogliamo contribuire, con il nostro lavoro, a fare in modo che l’offerta enologica dei nostri clienti possa essere ampia, varia e soprattutto distintiva e specifica per la tipologia dell’attività.
La nostra scelta aziendale non è mai stata quella di servire la grande distribuzione ma rivolgersi ad una clientela che voglia proporre la qualità e non la quantità.

Chi sono i nostri clienti?

Ultimi articoli

In questa sezione ti teniamo aggiornato su tutte le novità e la disponibilità dei vini di etichetta.

La scelta dei vini per il menù di Pasqua

La Pasqua sta arrivando e non sai quale vino abbinare al tuo menù? Ecco la nostra proposta di vini in abbinamento ai piatti della tradizione Pasquale.

La Pasqua è una delle festività più sentite, celebrata ogni anno attraverso riti intimi o collettivi che intrecciano enogastronomia locale e scenografiche usanze secolari, religiose o pagane. La Pasqua a tavola è rito esso stesso, i cibi sono simbolo di Resurrezione di Cristo come le uova a significare la nuova vita che rinasce o la colomba, il dolce che significa pace, le campane di zucchero che evocano la festa per Gesù. Il cibo di Pasqua con le sue delizie richiede preparativi lunghi, dedizione e amore che poi si consuma in tavolate piene di persone.

Dopo tanto lavoro in cucina è importante sapere quali vini abbinare per cogliere e assaporare al meglio i piaceri del pranzo. Una volta pianificato le ricette per il pranzo di Pasqua, non resta che pensare agli abbinamenti con il vino.

Perché è importante scegliere il giusto vino per ogni portata?

Un abbinamento corretto è capace di creare un matrimonio armonico tra il vino e il cibo, di esaltare le caratteristiche di entrambi e soprattutto di bilanciarle. In vino offre anche un valore aggiunto, dando contenuti di storia e tradizione e favorendo convivialità, esso è da sempre simbolo dello stare insieme, del legame sociale.

E allora…quale vino scegliere?

L' Aperitivo

È d’obbligo cominciare i festeggiamenti con una bollicina, prima alleata di qualsiasi brindisi. Oggigiorno l’aperitivo è sacro, che sia a casa o al bar, che sia una bottiglia o un calice è sempre un momento di convivio e di gioia. Si può optare per una Blanquette de Limoux Brut di J. Laurens, spumante francese di grande finezza e aromaticità, perfetta da provare all’ora dell’aperitivo con formaggi, salami, salatini e torte rustiche.

L' Antipasto

Sugli antipasti classici del periodo pasquale, come ad esempio casatiello o tortano, uova ripiene o torta Pasqualina, è d’obbligo stappare una bottiglia di Fiano di Avellino Docg “Vigna Arianiello” 2021 di Romano Nicola. Un vino dall’ampio bouquet olfattivo e di buona struttura e freschezza che invita al secondo sorso.

Il Primo Piatto

Non è Pasqua senza la pasta fresca fatta in casa! Che siano cannelloni, pasta al forno, lasagne al ragù o con le verdure, poco importa: un primo piatto con pasta fresca non può mancare sulla tavola nei giorni di festa. Per esaltare la pasta all’uovo si può abbinare un Langhe Nebbiolo DOC “A Mont” 2021 di Paolo Conterno. Un vino piacevole da bere, che lascia in bocca delle note persistenti.

In alternativa al rosso

Per chi invece optasse per un bianco, proponiamo un Riesling Alsace Reserve Saint Jean 2022 di Marcel Hugg. Molto fresco, elegante ed aromatico, piacevole da bere.

Il Secondo Piatto

Protagonista delle tavole sarà sicuramente l’agnello. Tipico piatto di Pasqua, preparato da Nord a Sud in diversi modi, ma che non può assolutamente mancare nel menù di questa domenica di festa. Che sia la ricetta classica dell’agnello al forno accompagnato con le patate o una grigliata in famiglia suggeriamo un vino deciso e allo stesso tempo delicato: Brunello di Montalcino Docg 2019 di Caprili, un Sangiovese di gran prestigio, elegante ed ideale per accompagnare questo secondo piatto, grande classico della tradizione pasquale.

E per i Dolci?

Per concludere al meglio il pranzo di Pasqua, è doveroso scegliere il vino da abbinare ai dolci pasquali. Nell’immaginario collettivo la Pasqua, è indissolubilmente legata alle uova di cioccolato. L'uovo simboleggia la fecondità e la vita. Con la sua forma ovale che evoca l’infinito. Con delle uova al cioccolato, proponiamo un calice di Recioto della Valpolicella Classico DOCG di Begali 2021. Un vino caldo, dolce, pieno, vellutato ed armonico.

Se c’è un dolce che sulle tavole del pranzo di Pasqua non può assolutamente mancare quello è la colomba; considerato il dolce pasquale per eccellenza. Nasce all’inizio del Novecento in quel di Milano, ma presto si diffonde in tutta Italia. Con una colomba classica, è inevitabile l’abbinamento di un vino prodotto da uve Moscato che saprà bilanciare perfettamente la dolcezza dell’impasto e degli ingredienti della colomba. Proponiamo il Fior d'Arancio Colli Euganei DOCG Spumante della famiglia Emo Capodilista. Una scelta molto azzeccata e piacevole.

Da Napoli, la pastiera è arrivata a conquistare le tavole pasquali di tutta Italia. Un dolce che racchiude i doni che gli abitanti del golfo di Napoli si racconta offrissero alla sirena Partenope che, aveva scelto questo incantevole posto quale sua dimora. Mescolando i graditi doni, Partenope diede vita alla prima pastiera. Per questo dolce dai sapori stratificati, suggeriamo un vino dalle note dolci, come il Monbazillac Jour de Fruit di Domaine L’Ancienne Cure. Un vino bianco dolce muffato francese da vendemmia tardiva, la cui particolarità è la presenza della muffa nobile (Botritys Cinerea) sugli acini in vendemmia. Un vino avvolgente, perfetto per esaltare i profumi della pastiera.

 


Marco Foresti – Vini di Liguria

Restando nel nostro mood e quindi andando a parlare di piccoli produttori, vi accompagniamo in un viaggio in una piccola regione italiana che negli ultimi anni sta assistendo ad una progressiva crescita della qualità media dei vini.

                                                    La Liguria

La Liguria è una terra difficile, la sua conformazione ha spinto gli abitanti, sin dall’antichità, a divenire un popolo di navigatori; le montagne scoscese, la viabilità difficile rendevano impraticabile qualsiasi forma di commercio via terra. Era quindi inevitabile un certo ristagno nel settore vitivinicolo, basti pensare ad una zona come le Cinque Terre, sicuramente vocata, ma difficilissima da lavorare, a causa dei pendii quasi a strapiombo sul mare. Ciononostante, la Liguria sta subendo l’influenza del progresso enologico che ha ormai coinvolto l’intera penisola; nuove realtà stanno emergendo nelle aree “storiche” e più vocate a dare nuovo lustro ed idee.

L’azienda di Marco Foresti, è senz’altro esempio calzante di questa rinascita ed è un piacevole averla nella nostra distribuzione.

In una ristretta zona dell’estremo ponente ligure, a ridosso del confine francese, un limitato numero di vignaioli continua con abnegazione l’antica coltura di questo grande vitigno. La gran parte delle uve pigiate danno origine ad un vino color rosso rubino, dal timbro brillante, profumato di rosa e di viola, dal sapore asciutto e gradevolmente ammandorlato, da consumarsi anche giovane pur migliorando nei primi tre anni.

Scheda Rossese Doc

 

Nasce a cavallo tra le province di Imperia e Savona, con particolare elezione sulle colline della bassa Valle Arroscia. Le uve selezionate danno origine ad un vino dal colore paglierino con riflessi verdognoli, dal profumo ampio, intenso e persistente, con sentori di pesca, miele, fiori e, lievi, di salvia sclarea e muschio. Secco ma morbido, di buon corpo e continuità, con caratteristico fondo amarognolo, dà il meglio di sé nei primi 3 anni di vita.

Scheda Pigato Doc

Lungo tutto il tratto di entroterra che va, parallelo alla costa, da Ventimiglia a Cervo, nell’Imperiese, molte famiglie di vignaioli lavorano per noi le uve che danno origine a questo tipico vino di mare. Giallo paglierino con riflessi dorati, si presenta al profumo intenso e persistente, fine ed elegante, con sentori di erbe e fiori freschi di campo e, lievi, di umori boschivi. Secco, sapido, delicatamente caldo, con fondo gradevolmente amarognolo è da bersi giovane, pur sapendo sopportare un medio affinamento.

Scheda Vermentino Doc

Chi è Marco Foresti?

Marco Foresti è molto più di una cantina vinicola. È l’incarnazione di una passione tramandata di generazione in generazione, una dedizione assoluta alla terra e alla tradizione vinicola ligure. Situata nel cuore della regione, nella zona del Rossese, un’azienda che cattura l’anima della Liguria in ogni sorso dei suoi vini.

Fondata nel 1979, a Camporosso, tra Ventimiglia e Bordighera, a ridosso del confine con la Francia, dispone oggi di oltre 20 ettari di vigneti, tutti situati nella zona delle DOC Riviera Ligure di Ponente e Rossese di Dolceacqua. Le vigne si estendono su pendii terrazzati, baciati dal sole e accarezzati dalla brezza marina. Qui, le uve autoctone prendono vita, arricchite dal terroir unico che conferisce ai vini un carattere inconfondibile e un gusto indimenticabile.

Le cantine sono attrezzate con moderni macchinari per ottenere i migliori risultati sotto la supervisione del bravissimo enologo piemontese Giuliano Noé e dell’agronomo Tonino Gastaldo, cittadino di Camporosso.

La filosofia aziendale mira ad una produzione di alto livello qualitativo e ad ottenere il massimo equilibrio fra tradizione e innovazione.

La gamma dei vini si basa sulle tre uve autoctone della regione: Vermentino e Pigato per i bianchi; Rossese di Dolceacqua per i rossi.

Vi consigliamo di fare scorta di questi vini, vale la pena provarli tutti. Che aspettate?

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